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Riflessioni - La cantina dell'istante
La vita di un poeta è una cantina buia colma di bottiglie piene e vuote. Alcuni si chiudono dentro e assaggiano il vino da soli, altri in compagnia. Altri ancora escono, cercano la luce e la gente. A volte sono i più soli di tutti. In quella cantina ci sono bottiglie che non verranno mai aperte e altre che verranno gustate solo dopo anni.
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Non tutto il vino che invecchia è buono. Succede che la chiave della cantina resti in un cassetto per tanto tempo e qualche volta venga perduta. Conosco poeti mediocri, grafomani. Conosco "grandi poeti" che non hanno mai scritto una poesia. Questo non è fondamentale, perché ugualmente essi sono poeti. "Grande" o "mediocre" sono valutazioni relative, soggettive, legate alle mode e ai tempi, come il successo e il fallimento. Un senzapatria oggi è un uomo di mondo, un senzadonna un "single". Un tatuato non è più un galeotto o un marinaio. Uno che porta la parrucca è considerato ridicolo, a meno che non sia da donna. Gli eroi sono stupidi e i veri falliti sono i senzasoldi. Così è il poeta e la sua fortuna. I politicanti dell'arte hanno sempre vita breve. Non sarà che la storia ad assegnare il giusto valore. Così quei vini non gustati sono desideri di coscienza. Per capire quale sia veramente perduto ci vuole passione, amore e conoscenza. Ci vuole il vecchio bambino che ritorna nei luoghi dell'infanzia non per cercare ricordi ma per ritrovare sensazioni e insegnamenti scoloriti dal tempo.
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A 13 anni scrissi la prima poesia, "Il Sole". Mi vergognai e la nascosi in un posto dove restò per anni. Iniziava così:
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Sempre a 13 anni, Francesca ha scritto la sua prima poesia. Si intitola "Vita Stanca" e inizia con questi versi:
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Tra queste due poesie c'è una generazione e lo stesso espressionismo istantaneo. Leggendo oggi i miei versi incerti e quelli di Francesca ritrovo una certezza, una speranza e un augurio: la certezza è che la poesia non morirà mai e continuerà a crescere contro gli ostacoli del quotidiano, la speranza è che la gente ne capisca il valore e la forza, l'augurio è che i giovani se ne approprino, ne facciano una bandiera e non conservino bottiglie vuote nella loro cantina. Si, lo sappiamo, dovete crescere, studiare, lavorare, diventare uomini e donne del futuro in un mondo che vive sempre più di presente e ci ostacola, ci distrae con falsi sogni e ideali, ma non dimenticate la Poesia che è in voi, coltivatela, non sprecatela per ritrovarvi poi troppo tardi con gli avanzi dei sogni nella vecchiaia. Scrivete poesia, leggetela, diffondetela, e soprattutto amatela. Così come Lei ama voi.
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