Ideapoesia
Al giorno d'oggi si parla sempre più di "comunicazione", spesso a sproposito. Noi, uomini "comunicativi" e tecnologici non possiamo che vivere con soddisfazione questo cambiamento radicale della nostra società, ma neanche ignorare purtroppo quanto questa evoluzione vada a discapito del dialogo e del linguaggio, confondendosi in strade troppo dinamiche, unilaterali e limitate per poter arricchire chi le percorre. La dolorosa sensazione di "perdere qualcosa" è sempre più tangibile. Nonostante i limiti imposti dal Web, alla nascita del sito mi piacque lanciare qui l'idea di uno spazio culturale di confronto che tenesse conto di queste considerazioni e che avrebbe potuto svilupparsi partendo da queste pagine. Guardiamoci intorno adesso.  Cosa  vediamo? C'è un'esigenza  sommersa  e latente,  ci sono  correnti  di

La porta della poesia
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La Poesia è uno stato d'animo, non un insieme di parole. La mia idea di poesia è che sia fusione di musica e parole talmente integrate e allo stesso istante partorite da non permettere mai di capire dove finisca una e cominci l'altra. Essa si libera con un soffio, quasi senza rumore, soprattutto non può essere casuale, deve avere un senso compiuto e comprensibile ai "comuni mortali" anche nella sua eventuale parvenza di ricercato mistero. Certo può sembrare assurda, incomprensibile, come schizzi a casaccio sulla tela che trasmettono lo spirito di chi li ha rabbiosamente o amorevolmente fatti. Non è quel ch'è sul foglio che conterà, ma ciò che l'ha causato, come è stato espresso e cosa ci trasmette. Tutto può essere poesia, perché è quell'istante di creazione dove ogni cosa riacquista un senso.
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"Il nostro compito è difficile ma vivo. E' anche il solo che abbia un senso e una speranza. Sono uomini quelli che attendono le nostre parole, poveri uomini come noi, quando scordiamo che la vita è comunione. Ci ascolteranno con durezza e fiducia, pronti a incarnare le parole che diremo. Deluderli sarebbe tradirli, sarebbe tradire anche il nostro passato."
(Cesare Pavese)
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pensiero chiuse dentro circoli e associazioni che sorgono ovunque come funghi, siti di scrittura abbandonati a se stessi o gestiti da impresari il cui unico interesse è fare community e profitto, concorsi truccati, editori pescecani, indifferenza dei media e "social-gossip letterario". Mi disse un poeta tempo fa "i poeti telematici nascono ogni giorno a centinaia, e uno dice: - caspita, che Paese di letterati - e sì che a scuola la poesia manco sanno cosa sia..." e ancora "quello che mi piacerebbe trovare, è un posto diretto da un poeta, in cui lasciare qualche memoria, scrivere sulla poesia, attorno alla poesia, e lasciare qualche verso.". Anche quel poeta finì poi per perdersi nei labirinti virtuali. Ma è di questo che ha bisogno la poesia: passione, sincerità e pulizia. Dal 1 Luglio 2006 l'Ideapoesia è diventata Nuovapoesia, un private site/forum che prende le distanze dal web perché vorrebbe vivere nel salotto di casa di persone reali e sinceramente attratte dalla scrittura, in una semplice poetry room senza tanti schiamazzi. Grazie. (C.Sias)
 
 
   
 
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